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Storia di un estinzione

Storia di un estinzione
Status attuale
In Grave pericolo
 
Dove si trovano
Tutti i mari del mondo
 
Habitats
Acque costiere tropicali e temperate
Nome scientifico
Carcharias taurus
 
Popolazione
Dato non disponibile
 
Età media
30 anni

Resoconto
storico

a cura di Filippo Bargnesi, Stefano Gridelli e Carlo Cerrano
La prima segnalazione ufficiale della presenza dello squalo toro (Carcharias taurus) in mar Mediterraneo risale a Rafinesque (1810) che la descrisse partendo da un esemplare catturato nelle acque del canale di Sicilia. 
Lungo il corso dell'Ottocento diversi naturalisti descrivono la specie come presente nelle acque francesi (Gervais, Risso, Regius, Moreau), spagnole (Cisternas) e algerine (Guichenot). Per i mari italiani Donderlain (1881) riporta "l'attuale specie di squalo si è resa alquanto più frequente in questi ultimi tempi... nei mari di Sicilia appare per lo più d'inverno e in primavera". Viene citata da diversi autori come parte della fauna d'Italia (Bonaparte, Canestrini).
Nel mar Adriatico, grazie a un decreto del Governo Marittimo che stabiliva una renumerazione per gli squali catturati e conferiti al Museo di Trieste, abbiamo riportato da Marchesetti (1882) le segnalazioni delle catture di due esemplari nel 1872 e nel 1882. 
Nel 1910 Carruccio segnala la cattura di un esemplare nelle acque di Sardegna ed è questa l'ultima segnalazione ufficiale della specie per le acque italiane. Nei primi del Novecento la specie sembra scomparsa dal Mediterraneo fino agli anni Settanta quando Capabé riporta la cattura di due squali toro nelle acque tunisine (1972 e 1976). 
Per i mari italiani solo due segnalazioni recenti: un esemplare pescato a Azara del Vallo nel 1977 (Cigala e Fulgosi) e uno da un peschereccio fanese nel 1985 riportato da Poggiani. Nel 2002 Lipej riporta infine il rinvenimento di un esemplare al mercato ittico croato di Spalato.

Lo squalo
Toro

Lo squalo Toro (Carcharias taurus) è un grosso squalo che frequenta le acque costiere tropicali e temperate di gran parte dei mari e oceani del mondo. A discapito del suo aspetto è un animale relativamente placido, si muove lentamente lungo i reef sottomarini anche se può rivelarsi un ottimo nuotatore e coprire in migrazione anche lunghe distanze. E' a rischio d'estinzione e spesso, per via del suo nome, viene confuso con lo squalo Leuca (Carcharhinus leucas), detto in inglese il bull shark. Il corpo dello squalo toro è massiccio, con due larghe pinne dorsali, la coda allungata e un lungo lobo superiore. Può crescere fino ai 320 centimetri e il maschio raggiunge la maturità quando è grande circa 200 centimetri, mentre la femmina 220 cm.

Stato
della popolazione

Critically Endangered (possibilmente estinta)
Dati IUCN Red List relativi al Mar Mediterraneo.

Fattori che ne
determinano lo stato 

Lo squalo toro è una specie particolarmente vulnerabile in quanto frequenta le acque basse litoranee oggetto di maggior impatto da attività antropiche quali pesca e distruzione degli habitat. La bassa fecondità (due piccoli a volta), il lungo periodo di gestazione (fino a 12 mesi) e la tendenza a formare assembramenti sono fattori che aumentano ulteriormente la sua vulnerabilità ecologica. Esistono quattro popolazioni di questa specie nel mondo, divise tra Nord Atlantico Occidentale, Sudafrica, Australia  e Mediterraneo. Quest’ultima sembra essere quella che ha risentito di più dell’impatto antropico, che l’ha portata sull’orlo dell’estinzione.

Obiettivo
prefissato

Lo stato della popolazione di squali toro del Mediterraneo è attualmente sconosciuto. La raccolta di record  storici e recenti sulla presenza di questa specie, può essere uno strumento utile per capire quale sia stato il trend passato della popolazione, e stabilire se ed eventualmente quando questa specie si fosse estinta dalle acque del Mar Mediterraneo.
L’Università Politecnica delle Marche e l’Acquario di Cattolica hanno unito le forze per cercare di fornire un  quadro quanto più completo possibile sulla storia di questa specie nel Mar Mediterraneo. Gli individui mantenuti in ambiente controllato sono inoltre un importante strumento di studio per ottenere utili informazioni sul comportamento sociale e la biologia riproduttiva di questi animali, e possono essere una banca genetica per la reimmissione di individui in natura.
Importante sarà anche capire la distanza genetica tra le quattro popolazioni mondiali di questa specie e l’entità dell’isolamento genetico tra le stesse per capire la portata e la gravità dell’eventuiale estinzione locale dal Mediterraneo.

Come
agire?

Segnala lo squalo! Ogni segnalazione presente e passata di squalo in Mediterraneo è un’informazione preziosissima per gli scienziati. Fruga negli archivi, cerca tra le vecchie fotografie, chiedi al nonno... e manda il materiale a squalo@acquariodicattolica.it 
Le segnalazioi saranno raccolte e caricate sul database Medlem gestito dalla FAO.

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